Lo chiamano copyright. E’ un altra maniera per dire proprietà privata quando l’oggetto è di natura immateriale. Aaron Swartz aveva 26 anni, era un genio, pare abbia contribuito più lui allo sviluppo di internet che tanti altri messi insieme, ed era un attivista a favore del P2P e dell’open source. Tra il 2010 e il 2011 ha scaricato qualcosa come 4 milioni di articoli scientifici protetti da copyright dalla biblioteca online JSTOR, tramite la rete del MIT. Per questo era sotto processo e rischiava fino a 50 anni (50!) di galera. L’11 gennaio 2013 Aaron è stato trovato morto nel suo appartamento a Brooklyn, pare si sia suicidato.
La proprietà privata non è un furto: è omicidio.
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