“Scattano le manette”: 10 anni. 13 anni. 12 anni. 15 anni.

Quanto disprezzo per l’umanità, quanta sete di vendetta di classe, quanta voglia di rappresaglia c’è dentro quell’espressione da film poliziesco di infimo ordine: “scattano le manette“.

Alla fine è arrivata. Le raccolte firme, le foto di artisti vari e testimonial non sono servite. C’era da aspettarselo. Nonostante tutto si cerca sempre un brandello di speranza a cui aggrapparsi.

“No-global”, “black bloc”, sono parole vuote che i media imposero al movimento di quegl’anni. Eppure quelle parole ormai ci appartengono. Siamo tutt* no-global, siamo tutt* black bloc! Lo eravamo 11 anni fa e lo siamo ancora. Lo saremo sempre. Eravamo tutt* a Genova nel luglio del 2001. Abbiamo tutt* resistito alle cariche, abbiamo tutt* subito la violenza dello stato, abbiamo tutt* rotto le vetrine, dato alle fiamme bancomat e camionette. Noi eravamo lì, ci auto-accusiamo, rivendichiamo tutto, e non abbiamo rimorsi.

Chi pochi giorni fa esultava per la “giustizia fatta” riguardo i poliziotti bugiardi della scuola Diaz — chi si dispiaceva per il fatto che nessuno di loro andasse in galera — oggi si trova con le spalle al muro a dover accettare la sentenza di oggi come la sentenza di 10 giorni fa. “Le sentenze non si commentano: si accettano”. Troppa attenzione alla violenza della polizia. Sfugge alla vista il sistema generale di controllo e repressione.

Non è possibile giustizia all’interno di questo sistema di cose, è un’illusione che oggi presenta il conto. E’ un conto che pagheranno que* poch* malcapitati compagn*. Rabbia, una rabbia enorme. A differenza di quei servi dei padroni, per loro l’indulto non eliminerà la pena. Gli anni saranno sempre 7, 10, 9, 12.

Anni veri, fatti di mesi, di giorni, di ore, di minuti. Tempo sottratto alla vita, all’amore, all’amicizia, al piacere. Anni di odio creati dall’odio, per generare altro odio.

E’ toccato a loro per la crudeltà del gioco sadico della “giustizia”. Poteva capitare a me, a te, a noi. A tutti noi che osavamo sognare e ribellarci, 11 anni fa.

Poch* compagn* a marcire in galera non fanno notizia che per qualche giorno. In silenzio saranno loro a pagare con le loro primavere, le colpe dei G8, della NATO, del FMI, dell’UE, della BCE, di tutte queste potenti sigle senza volto. Non fa notizia, non c’è indignazione, si annega nei processi e nelle galere come migranti nel mare.

orizzonti di gloria

al di qua e al di la’ dalle vetrine

sentenze

la vendetta è ora compiuta

5 pensieri riguardo ““Scattano le manette”: 10 anni. 13 anni. 12 anni. 15 anni.

  1. È bello poter pensare che davvero lì dietro c’eravamo tutti/e. Il problema è che, di qui a 10 anni, noi staremo tutti/e a fare dell’altro, mentre loro avranno un pezzo di vita risucchiato da un buco nero.

  2. purtroppo 11 anni fa c’è chi si è affrettato a dire che non eravamo affatto tutt* black blok, che la colpa era loro, dei violenti che con il “movimento” non c’entravano niente, che c’erano buoni e cattivi.
    e quello che è venuto dopo, compresa questa sentenza, è ANCHE il risultato di questa posizione di allora.

    1. Sono d’accordo. Il mio è più un commento di sconforto… di quello che si chiede: com’è possibile che la raccolta 10×100 l’abbiano firmata in appena 30mila, contro i 300mila che erano a Genova?

  3. Io non concordo del tutto. Una cosa è dimostrare di essere gente povera e pavida e parlare di buoni e cattivi. Ben più grave è stato non manifestare a oltranza dopo il voto contrario alla commissione parlamentare di inchiesta. Le condanne derivano dalla volontà parlamentare di non voler guardare dentro i fatti.

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