Comanda il denaro

Tutti noi capiamo più o meno consciamente la doppia natura del denaro. Da un lato i soldi facilitano enormemente le transazioni commerciali, grazie all’atto di fede che alla presentazione di una banconota  verrà corrisposto il relativo controvalore in merce. Dall’altro lato il fatto che il denaro sia assolutamente indispensabile per il commercio attribuisce una funzione di controllo del capitale.
Il grande regista Stanley Kubrik definiva il film Spartacus (capolavoro cinematografico degli anni ’60) il suo unico lavoro da impiegato. Questo perché contrariamente a tutti gli altri suoi film Kubrik non ne era il produttore, quindi non ne aveva il controllo.
In qualsiasi campo si prenda in esame chi finanzia una data attività ha l’ultima parola su di essa.
Questo ci porta all’istituzione economica che gestisce la circolazione del capitale: la banca.
Le banche finanziando chi “gli piace di più” determinano la strada dello “sviluppo” economico. Il punto è che le banche sono istituzioni private. Ciò significa che il fine ultimo della loro attività di controllo dei capitali è il profitto dei propri azionisti.
Quindi da un lato impongono le loro scelte a tutta l’economia, dall’altro tutelano esclusivamente i propri interessi.
Questa è la base delle ripetute crisi economico-finanziarie che viviamo ciclicamente.
La soluzione evidente a questo conflitto è la nazionalizzazione delle banche. Ciò sottrarrebbe il controllo dell’economia a chi bada solo ai cazzi suoi, riaffidando allo Stato la funzione di indirizzo dello sviluppo del paese.