Facciamo un esperimento. Immaginiamo che il tratto di mare a sud della Sicilia sia infestato dai pirati e che un Paese asiatico, ad esempio l’India, imbarchi dei soldati sui mercantili in difesa delle proprie navi. Immaginiamo che un nefasto giorno, in seguito ad un non meglio precisato incidente, due pescatori italiani rimangano uccisi. Cosa penseremmo se i soldati indiani, accusati dell’omicidio, tornati in India fossero ricevuti in pompa magna ed accolti, con tanto di abbracci e baci, dal Presidente indiano?
Forse non tutti hanno una immaginazione così fertile. Proviamo a semplificare.
Immaginiamo che i marines che causarono la Strage del Cermis (22 morti), tornati negli Stati Uniti, fossero stati accolti con festeggiamenti vari dal Presidente Bush. Che avremmo pensato? Cosa avrebbero provato i parenti delle vittime?
Come sapete la realtà è invece che i soldati accusati di omicidio sono italiani, ed oggi sono “tornati a casa” in diretta tv. Troviamo francamente sconcertante il trattamento da eroi riservato ai due “marò”. Ancora peggiore è l’invito al Quirinale, segno che le istituzioni del nostro Paese hanno smarrito completamente il senso degli eventi e dell’opportunità. Non discutiamo né la presunzione d’innocenza, né che il diritto internazionale venga pienamente applicato. Però se fossimo indiani saremmo veramente incazzati. Da italiani proviamo immensa vergogna per tutto questo.