Allo stabilimento FIAT di Melfi è andato in scena uno spettacolo di rara bruttezza. Mario Monti si è levato la maschera di tecnico per iniziare la campagna elettorale per i cattolici, conservatori, liberisti, oligarchi e figli di troia.
Lo spettacolo, andato in scena in una cornice di gaudenti operai, ha visto l’appoggio di Marchionne alla candidatura di Monti, con la benedizione di Bonanni e Montezemolo. Un’altra parte di operai, quelli aderenti alla FIOM, erano fuori dai cancelli. Come nelle migliori tradizioni dell’autoritarismo italiano, il dissenso è stato tenuto alla larga dalle telecamere. Questo è il vero segnale di come questi personaggi intendano la rappresentanza democratica.
Lo spettacolo mi ha innervosito, ma ragionando a freddo c’è di che essere contenti: adesso tutti hanno elementi sufficienti per capire che NON VOTARE CONTRO QUESTA GENTE significa avvallare: la spietata austerity di Monti, il comportamento antisindacale di FIAT, l’arroganza di Marchionne, la visione retrograda dell’UDC e le porcate di Bonanni.
Il vero pericolo che tutti noi dobbiamo cercare di evitare è che i “Montani” ottengano una grossa rappresentanza parlamentare. Non che gli altri siano perfetti, ma almeno discutono di diritti e lavoro.