Eminenti studi sul consumo di sostanze psicotrope evidenziano come le “droghe leggere” siano una merce di uso corrente. In Europa circa 74 milioni di europei hanno provato hashish o marijuana nella loro vita, 22,5 milioni ne hanno fatto uso nell’ultimo anno e 12 milioni nell’ultimo mese.
Un concetto sbagliato ed anacronistico di cos’è droga e cosa non lo è ci priva della gioia di pagare tasse e accise sul consumo di erba e derivati. Lo Stato ci criminalizza, spendendo enormi capitali per reprimerci, arrestarci, processarci ed imprigionarci, intasando carceri e tribunali. Il periodo del proibizionismo dell’alcool negli Stati Uniti ha ampiamente dimostrato che mettere fuori legge sostanze usate dalle masse e socialmente riconosciute fa arricchire enormemente la criminalità organizzata.
Paghiamo tasse sul lavoro, sul valore aggiunto, sui conti correnti, sugli investimenti finanziari e presto (speriamo) verrà tassato il patrimonio. Paghiamo accise astronomiche sulla benzina, sugli alcolici e sui tabacchi. Invece, nostro malgrado, per fumare hashish siamo costretti, da un proibizionismo senza senso, a finanziare le mafie. La legalizzazione delle “droghe leggere” vorrebbe dire trasferire un importante flusso di denaro dalle mafie allo Stato.
In fine è ampiamente documentato che alcool e tabacchi sono molto più dannosi dei cannabinoidi.
Tutti noi abbiamo il compito di impegnarci quotidianamente per creare un’opinione favorevole alla legalizzazione della produzione, vendita e consumo di hashish e marijuana. Parliamone in ogni occasione possibile.
Per finanziare lo Stato, per attaccare le mafie, per non essere più trattati come criminali.